sabato 19 giugno 2010

You are welcome!!!




Gli uomini sono disposti a incontrarsi, a conoscersi, a comprendere le differenze, a rispettarsi e a sorridersi più di quanto lo siano i governi, le liste nere dei cosiddetti “stati canaglia”, i ministeri degli affari esteri e delle guerre, le chiese e i presidenti. Ne conviene che il problema è tutto il loro e non il nostro.
Da queste parti l'ospitalità non è uno scherzo e le uniche parole in inglese che conoscono sono quelle che gli servono per dirti “You are welcome” … tu sei il benvenuto. Te lo senti ripetere ovunque, da uomini, donne e bambini. E tutti sono pronti a darti una mano, ad indicarti la strada, ad offrirti una sedia, un bicchiere d'acqua, un te', un frutto o un biscotto. Tu sei il benvenuto e stai pur certo che se ti dovessi trovare in difficoltà ci sarà sempre qualcuno pronto ad offrirti un aiuto concreto e sincero. In cambio chiedono soltanto di poter parlare, di comunicare, di conoscere la tua cultura, i tuoi costumi, la tua vita e la tua famiglia. Dimenticavo … molto spesso anche la squadra di calcio per cui tifi.

La Siria è un paese giovane, anche se per certi aspetti piuttosto conservativo, amichevole ed ospitale. Da queste parti musulmani, greci ortodossi e cristiani cattolici condividono quartieri, strade e chiese. La loro vita ruota intorno alla famiglia, ai figli, ai mercati e alle questioni politiche con l'onnipresente faccina del giovane presidente Assad aerografata come un icona celestiale praticamente ovunque. Salito al potere nel 2001, dopo la morte del padre, ha inaugurato un periodo di riforme in tutti i settori della vita pubblica suscitando entusiasmo e popolarità.

Il nostro viaggio in questo straordinario Paese continua con temperature che sfiorano i 40°. Ieri, alle 6 del mattino, abbiamo lasciato Aleppo spostandoci più a sud, nella città di Hama. La distanza è di appena 150 chilometri ma noi l'abbiamo presa larga saltando su un treno fino a Lattakia, sulla costa. Il treno è sempre un' esperienza che vale la pena provare in ogni Paese. Offre occasioni di incontro e interessanti spaccati di vita quotidiana. Sul nostro vagone c'erano studenti, giovani coppiette in fuga verso il mare, scolaresche e intere famiglie con marmocchi dispettosi e incontrollabili al seguito. Abbiamo lentamente attraversato campagne dove il rosso intenso della terra contrasta con il verde del chiome degli olivi. Il territorio, in questa parte della Siria è fertile e generoso e l'agricoltura rappresenta la principale fonte di reddito per i suoi abitanti. Da Lattakia abbiamo preso un autobus che costeggiando i confini libanesi è sceso fino a Tartus per poi imboccare l'autostrada che passando per Homs conduce fino ad Hama. Ieri era venerdì, giorno di festa, insieme al sabato, per i musulmani. La domenica invece si lavora. Furgoni carichi di famiglie scorrazzavano in ogni direzione di ritorno dalle loro gite fuori porta . Lungo il ciglio delle strade venditori di fragole e di ciliegie sonnecchiavano seduti su cassette di legno all'ombra di un pino. Dietro di loro, nei verdi ed inquinati fossati autostradali, si improvvisavano picnic e partite di calcio.
Ce la siamo presa comoda, certo, … più di 10 ore di viaggio per appena 150 chilometri di strada, ma spesso è anche bello osservare, comodamente seduti, la vita e la terra che scorre da dietro un finestrino.
Saluti dalla Siria

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