giovedì 23 dicembre 2010

buone feste


Riscopro in questi giorni, sugli scaffali della mia libreria, un certo Ryszard Kapuscinski e il suo “In viaggio con Erodoto”. Un libro, ahimè, abbandonato lì da mesi, … forse più di un anno. Succede spesso … c’è sempre un motivo per cui un libro si compra e subito dopo lo si abbandona, come del resto c’è sempre un motivo per tornare sulle sue tracce e decidersi a leggerlo. E’ un po’ come innamorarsi due volte!
Storie di viaggio, uomini, popoli e culture … questo è. I primi timidi passi di un giovane Kapuscinski ai tempi in cui collaborava come corrispondente estero per l’agenzia polacca PAP. Avrebbe continuato a farlo fino al 1981! Il disorientamento, l’imbarazzo ma soprattutto la curiosità di chi come lui, all’epoca, non aveva ancora mai varcato una frontiera.
-Come fare? Nessuno dei miei compagni di scuola e di università era mai stato all’estero. Se qualcuno aveva un parente oltre frontiera, preferiva non pubblicizzare la cosa … -
Erodoto appare e scompare continuamente fra dispacci d’ Egitto, Cina, Africa, India e Iran. E’ un fantasma che lo perseguita benevolmente. “Storie” … un testo pericoloso pubblicato con tre anni di ritardo in una Polonia dove anche un libro scritto duemilacinquecento anni prima poteva essere censurato per l’incubo dell’allusione. Un riferimento da mettere in valigia, un autore considerato dallo stesso Kapuscinski il primo vero reporter della storia.
Procedo nella lettura, torno indietro nel tempo, autunno 1957, Cina, quando a pagina 59 mi imbatto sulle lapidarie riflessioni dell’autore circa la Grande Muraglia. Geniale! Non credo ce l’avesse in particolare con i cinesi, piuttosto allegorico è l’intento di rappresentare attraverso un muro (“un super-muro”) la sorda follia dell’uomo.
E allora mettiamola così … i miei auguri ve li faccio pubblicando in questo post le poche righe a cui mi riferisco. Un augurio al mondo intero e ai suoi stupidi “burattinai” perché la smettano di costruire muri e di dividere ciò che per natura è semplicemente ... una sola moltitudine.

- E invece l’energia dell’uomo va a finire nelle muraglie. Che irrazionalità. Che spreco. Perché la Grande Muraglia, questa super-fortezza distesa per migliaia di chilometri tra deserti e montagne inabitate, e che, oltre che fonte d’orgoglio, è anche una delle meraviglie del mondo, è anche il sintomo dell’aberrazione umana, di un terribile errore della storia, …
Ma il muro non ha solo uno scopo difensivo. Proteggendo dalle minacce esterne, permette anche di controllare ciò che accade all’interno. I muri hanno passaggi, porte, cancelli. Sorvegliare questi punti significa controllare chi entra e chi esce, informarsi, verificare che i permessi siano in regola, annotare i nomi, osservare facce, imprimerle nella memoria. Il muro diventa così scudo e trappola, riparo e gabbia. Il lato peggiore del muro è quello di sviluppare in alcune persone un atteggiamento da difensore del muro, di creare una mentalità per la quale il mondo è attraversato da un muro che lo divide in dentro e fuori: fuori ci sono i cattivi e gli inferiori, dentro i buoni e i superiori. Non è indispensabile che il difensore stia materialmente vicino al muro: può anche starne lontano, purché lo abbia sempre dentro di sé e rispetti le regole imposte dalla sua logica-

insomma ... buone feste!

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