sabato 20 novembre 2010

Nella terra dei Kuna


Ogni mattina, a bordo delle loro canoe scavate nei tronchi di palma del Darien, circondano le barche dei velisti ancorate in baia, vendendo mola (preziosi tessuti decorati), granchi giganti, aragoste, bracciali e collane. E' la loro terra, ... il loro mare che da secoli abitano e difendono da qualsiasi tipo di speculazione.
Dopo 55 ore di navigazione e  notti insonni di burrasche tropicali le San Blas si materializzano all'orizzonte come un miraggio ... verdi cespugli, non più grandi di un ettaro, ricoperti di palme.
E' la Kuna Yala, la terra dei Kuna, indios nativi che da sempre le abitano e da sempre le amministrano. Fieri, orgogliosi e determinati già nel 1780 diedero filo da torcere ai conquistatori spagnoli che infine si videro costretti a firmare un trattato di pace con le autorità Kuna. Nel 1925 si ribellarono al Governo di Panama che ne rivendicava dittatorialmente le terre, dichiarando la loro totale indipendenza sotto il nome di Kuna Yala, la Repubblica dei Kuna. Oggi la Kuna Yala fa ufficialmente parte dello Stato di Panama ma di fatto è amministrata autonomamente dal congresso generale dei Kuna.


La loro è una società di tipo matriarcale dove è severamente proibito sposarsi con individui che non appartengano alla stessa società. Questa sorta di "isolamento genetico" ha portato nel tempo al verificarsi, con percentuali sempre più alte, di casi di albinismo. Li chiamano i figli della luna poiché sostengono che nascano ogni qual volta la madre si espone accidentalmente a una notte di luna piena.



Ogni villaggio ha tre leader tribali, i Sailas, mentre altrettanti leader, i Caciques, conducono e amministrano l'intera nazione. Uno fra questi verrà eletto leader supremo della Kuna Nation.
L'economia dei Kuna ruota intorno al commercio del cocco, alla pesca e all'artigianato. Non esiste proprietà privata, le isole appartengono all'interà comunità e non al singolo villaggio o alla singola famiglia che per legge, ogni tre mesi, dovrà fare i bagagli e trasferirsi in un altro cespuglio dell'arcipelago. La terra non può essere venduta e nessuna forma di investimento straniero è concessa.
Non esistono strutture turistiche e ricettive, pertanto ...  non pensate di andare in agenzia ad acquistare un pacchetto di una settimana per queste isole ... probabilmente non ne avranno mai sentito parlare!



1 commento:

Anonimo ha detto...

beati a voi godete anche per noi