La vita sull'isola di Astypalea ricomincia nel 1400 quando il duca veneziano di Naxos conferisce a un certo Giacomo Querini l'incarico di ripopolare questo scoglio a forma di farfalla rimasto praticamente disabitato a causa delle violente e incessanti invasioni turche. Giunto sull'isola con isolani al seguito, di Mykonos e di Tinos, (qui condannati a una copulazione forzata), nel 1413 il Querini edificò un magnifico castello sulla cima della collina del quale oggi, purtroppo, resta ben poco. Terremoti e venti, che da queste parti soffiano incessanti quasi tutto l'anno, hanno ridotto la fortezza a un cumulo di macerie. Ma le mura reggono ancora, quelle si, e vista da lontano l'opera del Querini suscita ancora un profondo sentimento di timore e di rispetto.
Astypalea, l'isola senza serpenti, l'isola delle lepri che videro bene di sterminare prima che queste sterminassero la loro agricoltura e l'isola delle lumache che Plinio credeva terapeutiche. Tranquilli … non ve le serviranno al ristorante! Da queste parti il turismo è ancora un lusso e nonostante l'isola abbia anche un aeroporto non è facile incontrare turisti in shorts e digitale. Qualcuno li vuole ma qualcun altro ... dicono di no. I ritmi sono lenti, non ci sono orari, non ci sono autobus e quasi quasi non ci sono macchine nemmeno. Presto di mattina qualche pescatore fortunato sbatte come stracci polipi in banchina. Dicono che siano animali intelligenti capaci di imparare imitando.
Questa mattina, con un vecchio traghetto arrugginito, abbiamo lasciato Astypalea in rotta per Kalimnos, un' altra isola del Dodecanneso, spingendoci un po' più a est. Ci stiamo lentamente avvicinando alla Turchia. La città di Pothia è architettonicamente molto diversa dagli altri villaggi cicladici. Le case non sono solo bianche ma dipinte di tutti i colori, hanno grandi balconi, grandi finestre e spesso tetti come i nostri. Da qui gli italiani se ne andarono nel settembre del 1943, poi arrivarono i tedeschi da Rodi e infine gli inglesi. L'isola è famosa per due cose: le arrampicate sportive e i pescatori di spugne. Sono chiamati a raccoglierle un po' dappertutto … addirittura fino a Cuba. La città è piena di laboratori dove queste vengono trattate e lavorate prima di essere vendute o esportate altrove.
h. 22:15 … temporeggiamo intorno al porto aspettando il mattino e il nostro prossimo traghetto per l'isola di Rodi. Tutto il resto è ancora da decidere!
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